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Le informazioni legali dell'avvocato Fusillo.
Per contattare l'avv. Fusillo scrivere dal sito www.difendersiora.it/scrivici
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Oggi è il 97' anniversario della barbara uccisione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, i due anarcosocialisti vittima della violenza razzista e classista nordamericana. Onoriamoli nel nostro ricordo. Il loro difensore in appello Avv. Thompson disse che per lo schifo non avrebbe mai più messo piede in un'aula di "giustizia" dello Stato del Massachusetts. E così fece. AUGUSTO SINAGRA
AI MIEI AMICI E AI MIEI CAMERATI
Amici e Camerati, oggi è il mio 83' compleanno. Quel che è nell'ordine naturale della vita si fa sempre più temporalmente probabile e prossimo. Non è una mia personale mozione per conseguire affetti e comprensione. È solo una constatazione. E' con questo spirito che chiedo, a chi lo vorrà, di raccogliere il testimone della mia vita. E proseguire la corsa fino alla vittoria. A tutti chiedo di essere sempre cittadini esemplari, rispettosi della legge, e di adempiere sempre il proprio dovere in modo implacabile. A tutti chiedo di soccorrere sempre gli ultimi e i più bisognosi. Siate nemici di ogni sopraffazione e prepotenza. Siate tutti strumenti di redenzione dei miseri. Nessuno dimentichi che ogni lavoro, anche il più umile, ha pari dignità e contribuisce in pari misura al bene comune. Il lavoro è un valore in sé, non è una merce.
Non portate mai al mercato della corruzione la vostra dignità, la vostra anima, il vostro cuore. Operate tutti per questa nostra sfortunata Patria. Difendetela sempre. Se occorre con le armi. Rendetela nuovamente libera, indipendentemente e forte, come già fu in tempi lontani e in tempi vicini. Per adempiere a questi doveri, ognuno tenga ben presente che non è lo Stato che vi rappresenta ma siete voi lo "Stato". Ognuno di voi è lo "Stato". Diffidate della falsa democrazia e dei suoi cantori ed esportatori. O di coloro che prendono a pretesto i "diritti umani". Il grande filosofo socialista Proudhon ammoniva: "Chi dice umanità cerca di ingannarti".
Diffidate dello "Stato liberale" che è la causa di ogni sofferenza sociale e che vi vuole schiavi inconsapevoli. Recuperate il senso della solidarietà, della comunità, perché è questo che rende la Nazione "Una d'arme, di lingua di Altare, di memorie, di sangue, di cuore", come diceva Manzoni. E cioè, Patria. Se avete fede in un Dio, rivendicate la libertà di professarla. Così fecero i nostri Legionari in Spagna che rimisero Cristo sugli Altari. Ognuno ricordi che la prima libertà è quella dal bisogno e ogni diritto nasce "mazzinianamente" da un dovere onestamente compiuto.
Se nella mia vita ho agito bene, vorrete ricordarlo. I miei errori siano purgati dalla vostra comprensione e dal vostro perdono. Mi fermo qui. Vi ho già troppo annoiato.
Un abbraccio a tutti.
AUGUSTO SINAGRA
GRANDE MELONI
Abolito il lavoro “nero”: gli Ispettori dovranno preavvertire le Imprese delle visite di controllo 10 giorni prima.
In Olanda hanno già votato: astensione al 59%. In Italia si astengono pure gli scrutatori! È la fine dell’inganno!
RICOMINCIARE DAL 1945
Tutto si determina nel 1945. La fine della seconda guerra mondiale ha portato alla situazione presente. Ha creato il "cancro americano".I nostri vecchi alleati sono diventati i nostri attuali nemici.
Il nostro vecchio nemico - l'URSS che non era, non doveva essere nostro nemico per le comuni radici socialiste e proletarie - è ora il nostro amico, la nostra speranza.
Ieri si è "celebrato" l'80' anniversario dello sbarco dei nostri veri e implacabili nemici, in Normandia il 6 giugno 1944.
Pochi capirono che era la "finis Europae". Oggi forse lo capiscono in molti. E venne la NATO, l' UE, il FMI, la BCE, ecc.ecc. E fu la fine della nostra sovranità. Fu la fine dell'Italia. Dobbiamo "ricominciare" da allora, dal 1945. Rispunterà ancora "l'alba minacciosamente" contro i vili, i ladri e i traditori.
Possiamo fare qualcosa da subito con la nostra massiccia astensione l'8 e il 9 giugno, quasi "materializzando" il nostro rifiuto, la nostra immarcescibile opposizione, la nostra indomabile volontà di giustizia, di dignità e di indipendenza. Per essere liberi !!!! AUGUSTO SINAGRA
“FESTA” DELLA REPUBBLICA E GIACOMO MATTEOTTI: IL FALSO VA IN SCENA
Questa Repubblica non ha nulla da festeggiare. Questa Repubblica nata dalla frode elettorale e dalla esclusione dalla partecipazione al voto in gran parte del territorio nazionale (Istria, Fiume e Dalmazia, oltre agli italiani all’estero perché prigionieri o per altro), che ancora fonda la sua credibilità e la sua rappresentatività democratica sulla base di falsi miti e ancor più di falsi storici, non merita alcun festeggiamento della data della sua fondazione. Il riconoscimento lo meriterebbe Sua Maestà Umberto II di Savoia che, pur consapevole dell’esito ufficiale fraudolento del referendum, si determinò per il volontario esilio per evitare all’Italia e agli italiani una ulteriore e sanguinosa guerra civile.
Questa Repubblica per come spesso e ancora rappresentata, non giustifica alcun festeggiamento. E neppure le FF.AA. che sono venute meno non solo all’obbligo costituzionale di difendere il territorio e il Popolo, ma anche e soprattutto di difesa della libertà delle Istituzioni democratiche.
Questa Repubblica priva di rappresentatività democratica, vuota di contenuti e di valori, giustifica sé stessa con uno strumentale e sporco antifascismo che raggiunge il paradossale effetto di esaltare ancor di più la grandezza di quel fatidico Ventennio pur con le sue luci e le sue ombre.
In questo giorno iconico e penosamente strumentalizzato viene voglia di gridare, paradossalmente, “Viva il Re”!
Questa giornata volta anche a rappresentare uno spirito “patriottico” che essa stessa ha da sempre contribuito ad annichilire unitamente alla memoria del passato e alla identità individuale e collettiva degli italiani in termini storici, culturali, sociali e politici, è stata preceduta, il 30 maggio scorso, da una indecorosa commemorazione del grande Deputato socialista Giacomo Matteotti attraverso la melodrammatica lettura del suo ultimo discorso in Parlamento recitato da un non noto artista, alla presenza di Mattarella, di La Russa, della Meloni e altri dignitari della perdurante commedia.
Lo scopo, nel perpetuare il falso, era quello di accreditare ancora la vulgata di Matteotti ucciso dai fascisti. Ciò non è vero e i partecipanti alla triste cerimonia ben lo sapevano.
Il grande Giacomo Matteotti è stato ucciso un’altra volta. Domani 3 giugno alle 18.00 dirò, documenti alla mano, in un’intervista al canale televisivo “Radio Roma”, come morì il povero Matteotti e come i responsabili furono processati e condannati.
“Usare” Giacomo Matteotti per convenienza politica, è quanto di più ignobile poteva accadere.
Buona domenica a tutti.
AUGUSTO SINAGRA
NUOVA LETTERA APERTA A SERGIO MATTARELLA
Amatissimo Signor Capo dello Stato, non capisco a che titolo lei, come leggo, abbia corrisposto telefonicamente ad una missiva dell’ansioso babbo della nota martire italiana in mani ungheresi: lei non è Zorro che ripara i torti e fa trionfare il bene; né tale sua iniziativa rientra nelle sue competenze istituzionali: lei risponde o fa rispondere a chiunque si rivolga a lei per chiedere aiuto? (in realtà, lo faceva il Duce ma non mi permetto di accostarlo alla sua persona: sarebbe un paragone improponibile).
Lei si preoccupa anche di tutti i circa 2.600 italiani detenuti in una pluralità di Stati esteri, soprattutto extraeuropei? Non credo proprio.
Lei conosce la mia devozione e l’immensa stima che ho per lei e, già prima, per il suo indimenticabile padre Bernardo e per i suoi fratelli Piersanti e Antonino.
Non voglio pensare che tale sua iniziativa – inevitabilmente pubblica – sia stata da lei presa a sostegno della sua parte politica di riferimento, e cioè il PD.
Premesso che l’ansioso babbo della martire italiana in Ungheria dovrebbe lui farsi un esame di coscienza sui valori che ha trasmesso alla figlia e non invitare il governo italiano a far esso un esame di coscienza, vi è che molto recentemente il Generale Raimondo Caria (un Soldato con la “S” maiuscola) è intervenuto sul problema in questione esponendo intelligentemente non tanto opinioni quanto numeri.
Ripropongo alla sua attenzione i dati numerici forniti dal Gen. Raimondo Caria che indicano la radicale differenza tra il nostro sistema giudiziario e quello ungherese.
Ciò emerge dalle pronunce della Corte europea di Strasburgo dei diritti dell’uomo con riguardo al periodo 1959 – 2021:
- l’Italia è il terzo Stato nella graduatoria degli Stati che hanno violato la Convenzione di Roma del 1950; dopo la Turchia e la Russia, è stata condannata 2.466 volte, l’Ungheria 614;
- l’Italia è stata condannata 9 volte per tortura e l’Ungheria mai;
- l’Italia è stata condannata 297 volte per violazione del “giusto processo” e l’Ungheria 33 volte;
- l’Italia è stata condannata 1.203 volte per eccessiva durata dei processi civili e anche penali, l’Ungheria 344 volte.
Sempre il Generale Raimondo Caria ricorda che in Italia:
- più di un detenuto su tre è in custodia carceraria da più di sei mesi in attesa di giudizio;
- in Italia dal 1991 al 2022 vi sono stati circa 30.000 casi di errori giudiziari, circa 961 cittadini sono stati messi in carcere ogni anno, e condannati, ancorché innocenti;
- il sovra affollamento delle carceri italiane non riguarda soltanto i detenuti ma anche e soprattutto topi, scarafaggi e cimici, con un sovra affollamento del 119% rispetto agli spazi regolamentari;
- in Italia i casi di suicidio in carcere al 2022 sono stati 85 e il 40% delle carceri è stato costruito prima del 1900; non tutte le carceri (quasi la metà) dispongono di acqua calda o di doccia, né diete personalizzate e cure mediche adeguate.
Illustre a amatissimo Signor Capo dello Stato, non ritiene che a giudicare dall’aspetto ilare e talvolta anche supponente, dall’abbigliamento e dai capelli curati della democraticissima fanciulla italiana tutto si può dire meno che sia maltrattata (a parte i ceppi alle caviglie e ai polsi come è tradizione specificamente dei nostri padroni americani, ma in realtà lo facciamo anche noi e lei sicuramente ricorderà l’identico caso dell’On. Enzo Carratradotto in Tribunale in ceppi).
Sono assolutamente certo che lei ben condivide la intrinseca ingiustizia del sistema giudiziario italiano che ci priva di ogni titolo per pretendere, nella nostra presunzione, di dar lezioni di democrazia e di civiltà a chicchessia.
Vede, egregio Mattarella, poteva ben risparmiarsi una telefonata non solo inutile ma anche pregiudizievole non solo per la IlariaSalis, ma anche per lei stesso.
Mi permetto di rivolgerle un suggerimento veramente pacificatorio per tutti: invece di perdere tempo al telefono, mangi anche lei uno di quei nostri bellissimi agnelli di martorana in questo giorno di Pasquetta.
AUGUSTO SINAGRA
ANCORA A PROPOSITO DELLA ILARIA SALIS
A proposito di tale gentile fanciulla leggo cose molto stravaganti, contraddittorie e anche strumentali.
Vado in ordine sparso: che il Partito Democratico la voglia candidare al Parlamento europeo è ascrivibile a quel “cupiodissolvi” che da tempo divora la sinistra italiana che ormai non esiste più. Se il PD vuol farsi del male e perdere ancora altri voti, si accomodi pure.
Per altro aspetto, pensare che l’eventuale elezione della aggraziata fanciulla in questione comporterebbe l’obbligo per le Autorità magiare di rimetterla in libertà, si tratta di una minchiata gigantesca poiché nulla in tal senso si ricava dagli attiinternazionali e dal Regolamento dello stesso Parlamento europeo.
A parte che l’immunità … retroattiva esiste solo nella testa vuotadi qualche dirigente del PD, vi è che la gravità dei delitti imputati alla sensibile fanciulla non consente l’effetto sperato da coloro che ne condividono i mezzi con i quali la stagionata fanciulla svolge la sua attività “politica”.
A parte il fatto che per i molti altri detenuti italiani in tanti altri Stati stranieri dove le condizioni di detenzione e l’amministrazione della giustizia sono assolutamente ignobili, non si rivolge nessuna attenzione, quel che desta curiosità sono le dichiarazioni del padre della fanciulla. Capisco l’ansia, la preoccupazione e l’affetto di un padre per la figlia, ma questo non deve fare agio su dichiarazioni che il padre poteva anche risparmiarsi, e proprio nell’interesse della figlia.
Sentire il padre dire che “il governo italiano dovrebbe farsi un esame di coscienza” è cosa che urterebbe i nervi anche al Poverello di Assisi. Cosa avrebbe dovuto e cosa dovrebbe fare il governo italiano secondo l’ansioso padre della fanciulla?! Non pensa forse l’ansioso babbo che l’esame di coscienza dovrebbe farlo soprattutto e per prima la sua esuberante figliola?
A parte la questione delle manette ai polsi e alle caviglie come fanno in USA, in molti altri Stati e anche in Italia, che è questione che dipende da una insindacabile valutazione di esigenze di sicurezza di competenza esclusiva dello Stato ungherese, la Ilaria Salis pensi piuttosto a difendersi dalle gravissime accuse che le vengono rivolte, eviti quegli atteggiamenti di sovrana supponenza che manifesta nell’aula di giustizia ungherese attraverso sorrisi e risate del tutto fuori luogo. E magari formuli le sue scuse a quel poveretto al quale lei e i suoi complici quasi hanno spaccato la testa riducendolo in fin di vita.
E il padre, invece di lamentarsi senza motivo, si compiaccia del fatto che la figlia appare inequivocabilmente in ottime condizioni di salute e dunque di adeguata alimentazione e cure, e si compiaccia anche del fatto che il lungo soggiorno che la aspetta in Ungheria le consentirà anche di imparare il difficile idioma magiaro.
AUGUSTO SINAGRA
L’ARROGANZA OLTRE LA DECENZA
Abbiamo visto tutti in televisione i sanguinari terroristi autori dell’attentato al Crocus di Mosca, quasi tutti prontamente arrestati dalla Polizia russa e tradotti dinanzi al giudice per la convalida dell’arresto.
Abbiamo visto tutti come essi siano stati anche pesantemente malmenati e ciò traspariva chiaramente dalle immagini che hanno fatto il giro del mondo.
È certo che la cosa è assolutamente rattristante ma vi è pur da considerare che questi criminali sanguinari hanno uccisi 139 persone (al momento) e centinaia e centinaia ne hanno ferito molti dei quali ancora in pericolo di vita. E ciò essi hanno fatto freddamente per averne in cambio denaro.
A parte l’individuazione dei mandanti che è cosa che compete alle Autorità russe e dunque a parte le eventuali responsabilità nell’attentato di Ucraina, di USA e UK, è da segnalare come le “anime belle” della stampa e televisione nazionale, asservite ai loro padroni anglosassoni, si sono stracciate le vesti accusando il Presidente Putin e le Autorità russe di ogni possibile ignominia per il trattamento riservato ai criminali autori della strage.
Questi indegni personaggi dediti alla propaganda (che non sanno cosa sia la vera informazione) pubblica e privata dei giornali e della televisione, vadano ad esporre le loro censure ai familiari della strage che hanno perso il padre o la madre, il figlio o la sorella, il nipote o il nonno.
Vadano a parlare con i familiari delle vittime se ne hanno il coraggio e la sfrontatezza.
Ma la stampa e la televisione asservite al cancro anglo-americano evidentemente non ricordano le invereconde torture praticate dagli esportatori di democrazia e difensori dei diritti umani, non solo a Guantanamo ma anche e soprattutto in Iraq, in Siria, in Libia. Sono gli stessi che hanno creato e finanziano ancora i terroristi dell’Isis.
L’arroganza di questi sedicenti giornalisti, commentatori, opinionisti o ballerine da talk show che sono servi dell’arroganza di chi pretende di dominare Stati e Popoli oltre che le coscienze delle persone, per meglio e più compiutamente approfittarsi delle altrui ricchezze naturali (basta pensare al petrolio siriano che viene estratto e venduto da compagnie petrolifere d’oltre oceano, e quindi parliamo di un furto a mano armata), ha superato ogni limite di decenza e meriterebbero – essi per primi – lo stesso trattamento riservato ai sanguinari assassini autori della strage al Crocus.
Anche questa gentaglia ha commesso una strage e forse una strage ancora più devastante: con le loro menzogne, con le loro falsità, con i loro servili e interessati silenzi, con la loro sistematica disinformazione, hanno fatto strage della coscienza di milioni di persone che da essi ancora vengono ingannate.
AUGUSTO SINAGRA
ACCADDE 105 ANNI OR SONO
Centocinque anni or sono, la sera del 23 marzo, a Piazza San Sepolcro a Milano venivano costituiti i Fasci di combattimento che portarono poi alla creazione in Italia di un nuovo ordine politico e sociale, ma soprattutto etico.
Questa mia non vuole essere una tradizionale commemorazione ma un invito alla riflessione che tenga anche conto del fatto che le logiche di sopraffazione guidate solo dal denaro e dall’usura, sono state sempre la causa di tutti i più gravi conflitti.
Così fu per la prima guerra mondiale cui anche l’Italia partecipò ma non per bramosia di potere o di denaro ma per realizzare finalmente e nella maggiore misura allora possibile l’integrità territoriale dello Stato con la redenzione dell’Istria e delle Città della costa dalmatica: come disse il Poeta armato, “Stretta come un orlo di toga, ma toga romana”.
Così fu per la seconda guerra mondiale voluta dalle demomassoplutocrazie occidentali per annichilire soprattutto l’Italia nella sua rivendicata sovranità monetaria e dunque indipendenza politica.
Così ancora è oggi, e per le medesime ragioni, la vigilia di una possibile e tragica terza guerra mondiale finalizzata a distruggere la Santa Madre Russia per perpetuare ed estendere il sanguinario imperialismo nordamericano e per continuare la supremazia ricattatoria del dollaro.
L’invito che rivolgo a tutti è, per chi lo accoglie, quello di esprimere un libero giudizio per questa ricorrenza ma prima di esprimerlo ciascuno rifletta sulla attuale condizione della Patria sia per quel che riguarda la situazione interna e sia per quel che riguarda il contesto internazionale.
Una situazione che riflette la negazione di ogni criterio minimo di giustizia sociale e una condizione di totale asservimento agli interessi stranieri di oltre oceano.
Una solo guerra vogliamo combattere: la guerra alla povertà, non la guerra ai poveri.
AUGUSTO SINAGRA
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