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Cari amici in cammino voglio condividere con voi la Testimonianza del vescovo Mons Giovanni D' Ercole al festival dei giovani di agosto 2024 a Schio al centro Regina dell' Amore. Non si tratta di una conferenza su tematiche religiose ma di una testimonianza di fatti ed eventi che possono illuminare la vita di ciascuno di noi…
Che bella democrazia
di Marco Travaglio
Il Parlamento ucraino mette al bando la Chiesa ortodossa russa e ordina al clero di aderire entro 9 mesi alla Chiesa ortodossa ucraina: quella che nel 1992 (dopo l’indipendenza dall’Urss) proclamò lo scisma dal Patriarcato di Mosca, cui sottostava dal Seicento. Zelensky esulta per “la nostra indipendenza spirituale”, fregandosene del fatto che, del 71% di ucraini ortodossi, un terzo segue il culto russo. Fatti loro? No, nostri: l’Ucraina è candidata a entrare nell’Ue a tempo di record ed è tenuta artificialmente in vita dai miliardi occidentali. Ma le autorità europee hanno perso la favella. Come sempre in questi casi.
Quando, nel 2014, fu rovesciato il legittimo presidente Janukovich, si rivotò e vinse l’oligarca Poroshenko, che nominò quattro ministri neonazisti e inglobò nella Guardia Nazionale il battaglione neonazista Azov, tutti zitti perché il neoeletto era amico nostro, quindi un sincero democratico.
Quando Poroshenko iniziò a bombardare i russofoni in Donbass (14.400 morti nella guerra civile 2014-‘22) e abolì il russo come seconda lingua ufficiale in un Paese dove un terzo è russofono e il russo lo sa chiunque, tutti zitti perché i russofoni sono difesi da Putin.
Quando le truppe di Kiev in Donbass trucidavano 40 giornalisti sgraditi, fra cui l’italiano Andrea Rocchelli, tutti zitti perché i cronisti li uccide solo Putin.
Quando, dopo l’invasione russa, Zelensky mise fuorilegge gli 11 partiti di opposizione, arrestò il capo del più votato e oscurò le tv che rifiutavano di confluire nella piattaforma unica governativa, tutti tacquero perché Kiev non è Mosca.
Quando un commando ucraino fece esplodere i gasdotti russo-tedeschi NordStream, tutti accusarono Mosca di esserseli bombardati da sola, così come quando gli 007 di Kiev uccisero a Mosca Darya Dugina, figlia di un filosofo putiniano, perché l’unico terrorista è Putin.
Quando Zelensky proibì per decreto di negoziare con Mosca, tutti zitti perché la Nato arma l’Ucraina per negoziare meglio con Mosca.
Quando Kiev arresta migliaia di giovani ucraini che fuggono dalla leva, tutti tacciono perché i giovani ucraini non vedono l’ora di morire in una guerra persa in partenza.
Quando Zelensky rinviò le elezioni restando al potere, tutti zitti perché l’Ucraina è una democrazia.
Quando gli ucraini invasero la regione russa del Kursk, tutti parlarono di “legittima difesa” e di “spinta ai negoziati”, poi si scoprì che avevano fatto saltare i nuovi negoziati a Doha e sguarnito le difese nel Donbass, dove i russi ora dilagano.
Ora che Zelensky abolisce pure la libertà di culto, tutti zitti perché l’unico che strumentalizza la Chiesa a fini politici è Putin.
Una trascurabile curiosità: ma questi famosi “valori della democrazia occidentale” che l’Ucraina difende con i nostri soldi e le nostre armi, esattamente quali sarebbero?
? Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Siamo legati mani e piedi a questo gigante in decomposizione che ci porterà a fondo con sé.
E chiamiamo questo suicidio collettivo "realizzare i valori occidentali".
La condanna del candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump a 4 anni di reclusione (salvo condizionale) rappresenta uno di quei momenti in cui il fallimento di un sistema sociopolitico prende forma plastica.
Gli USA sono quel paese in cui da decenni la competizione per le più alte cariche dello stato è una guerra interna all'oligarchia finanziaria. Nessuno che non abbia un sostegno miliardario ha alcuna chance di "rappresentare politicamente il popolo americano".
Questo fatto rende il ceto politico una marionetta nelle mani di un ristretto numero di pupari nascosti dietro le quinte.
Questo sistema è tecnicamente un'oligarchia plutocratica e il fatto di presentarsi come democrazia (anzi, come modello esemplare di nazione democratica) è solo l'inizio della cascata di bugie in cui l'Occidente si sta annegando.
I due candidati a questa tornata delle elezioni presidenziali rappresentano in modo icastico queste caratteristiche del sistema.
Da un lato Joe Biden, che anche quando era giovane particolarmente brillante non era, ma che ora è un anziano affetto da demenza, inadeguato a governare una bocciofila. Ma siccome il presidente è solo una bandierina, un volto, un attore ventriloquo, avere un candidato demente non rappresenta un argomento decisivo (e pensosamente i media americani "si interrogano" sulla sua "fitness", come se ci fosse qualcosa di serio su cui interrogarsi.)
Dall'altro lato abbiamo Donald Trump, che è un candidato atipico perché capace di affrontare una campagna elettorale almeno in parte con mezzi propri. Questo lo rende meno immediatamente ricattabile. Così, in un meraviglioso cortocircuito, un miliardario newyorchese autoreferenziale e spregiudicato può presentarsi come rappresentante dei veri negletti, dei lavoratori impoveriti della Rust Belt e di altre zone deindustrializzate; questo solo perché appare meno evidentemente un pupazzo nelle mani dei pupari che agiscono nell'ombra.
Dal punto di vista delle "idee politiche" di fondo Biden e Trump sono due varianti del neoliberalismo, le cui differenze sono marginali. La principale differenza è rappresentata dalla maggiore propensione isolazionista di Trump, rispetto alla maggiore propensione imperialista dei Dem. Ma sono dettagli, aggiustabili all'occorrenza (dopo tutto fu Trump a ordinare l'assassinio del generale Soleimani).
La principale differenza tra i due personaggi è la minore ricattabilità di Trump, che lo rende meno affidabile per la plutocrazia che governa gli USA. Questa è la ragione, l'unica ragione, per cui Trump è stato fatto oggetto di ripetuti attacchi per via giudiziaria. A chi pensasse che in America una condanna, alla vigilia delle presidenziali, ad un candidato in vantaggio, sia "la giustizia che fa il suo corso" bisogna togliere di mano il Corriere dei Piccoli e spiegargli che non è una fonte geopolitica autorevole.
In un sistema neoliberale il potere è semplicemente una battaglia tra poteri finanziari opachi con l'intermediazione dei loro burattini. Vale per la politica, vale per la magistratura.
Lo sa quella metà della popolazione che non va più a votare - non essendo rappresentata - , e lo sa anche quella che continua a farlo - sentendosi marginalmente rappresentata o, più spesso, sperando di esserlo in futuro. (Non lo sanno i lettori di Corriere e Repubblica, ma quelli credono anche che il mondo sia trainato da unicorni arcobaleno.)
Il sistema socioeconomico americano è un gigante militare e finanziario con le vene marce, un colossale cyborg con il cuore meccanico e il cervello in delirio. Lo è perché esprime in maniera piena, compiuta ed esemplare un modello in cui la sovranità appartiene alla proprietà, in cui ogni dollaro è un voto.
Questo è anche il sistema che ci viene insegnato ininterrottamente da trent'anni essere il glorioso modello cui tutti noi europei dovremmo aspirare. Verso questo modello ogni istituzione pubblica, dagli ospedali alle università, viene sospinta costantemente mettendo all'asta anime e competenze (chi porta denaro ha sempre ragione).
Due articoli utili di Andrea Zhok…
Ebbene, sottoporre al voto democratico il diritto di uccidere i figli può trovare compiacenti soltanto la morte, il maligno e gli utili idioti che fanno loro da zerbino.
Domani però si aprirà anche un altra Giornata oltre a quella che vivrà il parlamento europeo: precisamente la nostra giornata quella che ciascuno di noi deciderà di vivere nel modo in cui vorrà, grato a Dio per il dono della vita e deciso a trasformare la propria gratitudine in impegno religioso, sociale, culturale, politico, economico, educativo, relazionale…
Domani 11 aprile 2024 il parlamento europeo sarà chiamato a pronunciarsi in via definitiva sull’inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Il mio pensiero é questo:
uccidere un bimbo nel grembo di sua madre, con o senza il suo consenso, é e resta un crimine. Il fatto stesso che l’Europa sottoponga al voto la possibilità di trasformare in diritto questo crimine, a prescindere dal risultato della votazione, dice tutto l’abisso di aberrazione in cui la classe dirigente europea é precipitata.
Se pensiamo al sostegno cinico e irrazionale sotto il profilo etico, politico ed economico della guerre in Medioriente dei decenni scorsi, della guerra in corso in Ucraina, del massacro di Gaza, dello smantellamento sistematico dei riferimenti etico-culturali necessari alla naturale strutturazione della persona e della società quali l’identità sessuale, la famiglia naturale fondata sul matrimonio, l'autonomia delle persone e delle comunità (e in seconda battuta degli Stati) in materia economica, sanitaria, educativa, (…) a vantaggio di sistemi ideologici, pervasivi e repressivi, palesemente contrari alla Verità, alla realtà, al bene, alla giustizia…
ebbene, se consideriamo tutte queste cose dobbiamo per forza concludere che le strutture politiche del nostro continente non sono più a servizio della vita ma della morte. Da cristiano so bene che il Padre eterno ci ha dotati di libertà, intelligenza e anche di una coscienza sensibile al bene, cioè assetata di giustizia, verità e vita. Ogni uomo ha sete di giustizia, verità e vita perché ogni essere umano é fatto a immagine dell’uomo-figlio di Dio Gesù che ha gridato la sua sete di verità, giustizia e vita sulla Croce. Ed é stato esaudito dal Padre. I bimbi di Gaza chiedono di vivere. I bimbi nella pancia della mamma chiedono di vivere. Gli ucraini chiedono di vivere. I russi chiedono di vivere. La nostra società (occidentale in specie) da troppo tempo sta invece attuando con la copertura dei suoi gangli istituzionali politici e il consenso di masse spesso inconsapevoli, un progetto di morte, in esecuzione di programmi che sono ben lungi dall’interpretare il mandato popolare che fonda la loro legittimità. Dopo essersi disfate di Dio, le classi dirigenti che stanno dietro e sopra i politici, senza pensarci troppo hanno deciso da tempo di disfarsi dei popoli. Lo dico con queste parole: c’è qualcosa che neppure la democrazia ha il diritto di mettere ai voti ed è il rispetto di quel principio (che i credenti sanno essere divino) che viene prima dell’uomo, che é all’origine di quell’umanità di cui nessuno è proprietario e artefice, e su cui si fonda la dignità intoccabile di ciascuno, del corpo e dello spirito, a cominciare dai più piccoli. Nessuno ha il diritto di mettere ai voti il diritto di togliere di mezzo nessun altro. Il fatto é che qualcuno dotato talora di talento intellettuale ma più spesso soltanto di opportunità economiche e di alterigia smisurata ha deciso di ascoltare l’invito del serpente a disobbedire a questo principio che precede l’uomo, cioè Dio. Poi ha pensato di piegare a forza il resto dell’umanità ai propri disegni. E ha assunto a busta paga uno stuolo di politici compiacenti, giudici obbedienti, giornalisti saccenti, banchieri e medici sussiegosi, intellettuali narcisisti trasformando ciascuno di questi a loro volta in superiori di inferiori ora vili, ora indifferenti, ora paurosi, ora ingenui a cui destinare risibili ricompense in cambio della loro assoluta devozione e sottomissione. Resistere al vortice centripeto del buco nero non è facile: chiede umiltà, capacità di giudizio, coraggio di scegliere, amore per l’umanità e gratitudine infinita del Dio di Gesù.
Domani, 11 aprile 2024, al Parlamento europeo si aprirà un’altra pagina vergognosa del nostro decadente Occidente. I cortigiani diranno naturalmente che invece si tratta di una pagina gloriosa della democrazia perché sottopone alla libertà di voto la direzione da prendere.
Tengo molto a condividere con voi questa meravigliosa Grazia che viene dall’infinita misericordia del Padre di Gesù…
Domenica della Misericordia...7 aprile 2024
Ispirazione all’istituzione di questa Festa fu un desiderio di Gesù trasmesso da Suor Faustina. Il Signore Gesù le disse: Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della Misericordia (D. 299). Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla Santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine (D. 699). In molteplici apparizioni il Signore Gesù definì non solo la collocazione della Festa nel calendario liturgico della Chiesa, ma anche il motivo e lo scopo della sua istituzione, le modalità di preparazione e di celebrazione e le grandi promesse ad essa legate. La più grande è la grazia del “perdono totale delle colpe e delle pene” collegata all’accostarsi, in quel giorno, alla Santa Comunione dopo una buona confessione (senza alcun legame con il più piccolo peccato), nello spirito del culto della Divina Misericordia ovvero con un atteggiamento di fiducia verso Dio e di amore attivo verso il prossimo. Questa grazia è – come spiega Don prof. Ignacy Różycki – una grazia più grande dell’indulgenza plenaria. Questa consiste nella cancellazione delle pene terrene dovute ai peccati commessi, ma non è mai la remissione delle stesse colpe. La grazia straordinaria è sostanzialmente la più grande delle grazie dei sei sacramenti ad eccezione del Sacramento del Battesimo: in quanto la remissione di tutte le colpe e di tutte le pene è la grazia sacramentale del Santo Battesimo. Per quanto riguarda le promesse citate, Cristo legò la remissione totale delle pene e delle colpe con l’accostarsi alla Santa Comunione ricevuta il giorno della Festa della Misericordia ed l’ha elevata a rango di ”secondo battesimo”. La preparazione a questa Festa consiste nella novena e cioè nella recita, per nove giorni, della Coroncina alla Divina Misericordia iniziando dal Venerdì Santo. La Festa della Mia Misericordia è uscita dalle Mie viscere a conforto del mondo intero (D. 1517) – disse il Signore Gesù a Suor Faustina.
Per sorridere un po’…
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