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CAMPEGGIO DI LOTTA AUTOGESTITO ?️
Dal 7 al 15 settembre
Al bosco di Via Curtatone a Gallarate
Creature del bosco, accorrete!
?La resistenza arborea continua, nonostante gli innumerevoli tentativi delle forze del male di reprimerla e indebolirla.
?Il Bosco di via Curtatone è un posto meraviglioso che respira, cospira e resiste:
per questo vi invitiamo a viverlo e difenderlo tuttə insieme in una settimana di condivisione, racconti e pratiche boschive.
Sarà inoltre l'occasione per celebrare il primo mese di resistenza sugli alberi!
?Dal 7 settembre al 15 settembre porta la tua tenda e il necessario per campeggiare, ricordando sempre che ci troviamo in un luogo vivo e da preservare.
➡️Per cui:
1. Rispetta le creature che lo abitano (non fare troppo rumore, non accendere fuochi, rispetta i percorsi segnati)
2. Non lasciare tracce del tuo passaggio (raccogli la spazzatura e utilizza l'apposito bagno)
⛺️Il campeggio sarà interamente autogestito.
Durante la settimana organizzeremo
SKILL SHARE DI ARRAMPICATA (se lo hai, porta il tuo imbrago!)
LETTURE COLLETTIVE
WORKSHOP ARTISTICI E CREATIVI
Vi aspettiamo a difendere il Bosco!
Per maggiori informazioni scrivi a: [email protected] oppure su Facebook e Instagram di Gruppo Tanuki
⚠️P.S. Tutela te stessə, i tuoi compagni e le tue compagne: non fare foto/video e resta vigile per eventuali incursioni delle forze dell'ordine e presenze sgradite dentro e fuori dal bosco.
No sbirri
No giornalisti
No motoseghe
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Concludiamo ribadendo il nostro impegno a continuare il presidio per la salvaguardia del bosco e della sua fauna. Chiediamo a tutta la cittadinanza di unirsi a noi nel sostenere questa causa che riguarda tutta la comunità.
Il presidio di Via Curtatone
?Al momento dell'inizio dell'intervento di Polizia, si stava svolgendo una conferenza stampa organizzata per denunciare gli abusi e gli interventi delle forze dell'ordine nei giorni precedenti, con particolare attenzione all'arresto della giovane.
?Nonostante le numerose richieste di chiarimento riguardo all'intervento che le forze dell'ordine intendevano svolgere all'interno del bosco, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
?Abbiamo vissuto momenti di forte preoccupazione, poiché la scarsa visibilità dall'esterno ci impediva di comprendere cosa stesse realmente accadendo all'interno dell'area.
?Durante tutta la mattinata sono stati effettuati controlli a tappeto lungo la via che conduce al presidio, fermando e identificando numerose persone, sia in auto che a piedi, che tentavano di raggiungere il presidio. Per 8 ore Via Curtatone si è trasformata in una "zona rossa". Abbiamo anche appreso che sono stati predisposti posti di blocco in alcune vie della città e intensificati pattugliamenti di auto in borghese nei quartieri di Caiello e Cascinetta.
?Un passante che stava riprendendo il presidio con il cellulare è stato fermato con modalità violente: è stato atterrato con una manovra brutale, gli è stato storto un orecchio e gli è stato sottratto il cellulare dalle tasche. Poco dopo, a causa dell'accaduto, ha accusato un malore ed è stato necessario l'intervento di un'ambulanza. Contrariamente a quanto riportato da alcuni quotidiani, non si è trattato di un malore improvviso di una persona che camminava tranquillamente per strada, ma della conseguenza diretta di un'aggressione gratuita eseguita dal personale di polizia.
?Oltre alle aggressioni fisiche, abbiamo assistito a continue provocazioni e minacce nei confronti delle persone presenti, come "Ti spacco il naso" e "Qua ora spacchiamo tutto". Un ragazzo è stato addirittura afferrato per la barba e insultato.
?Il lancio di sassi che si è verificato all'interno del bosco, in risposta all'intervento minaccioso e violento delle forze dell'ordine, è stato di breve durata. Alcuni membri del comitato hanno subito chiesto agli agenti di polizia presenti di poter entrare per cercare di calmare la situazione. Nonostante l'autorizzazione all'ingresso di alcune persone, una di esse ha comunque ricevuto un colpo alla schiena. Successivamente, le forze dell'ordine hanno abbandonato l'area e il presidio si è immediatamente attivato per proteggere le persone sugli alberi, riuscendo a ridurre la tensione creata.
?Con l'arrivo di una camionetta del reparto celere, i poliziotti sono scesi in tenuta antisommossa, equipaggiati con scudi, caschi e manganelli. La presenza di tale dispiegamento di forze ha generato preoccupazione per una possibile escalation della situazione. Anche grazie alla mediazione di alcuni consiglieri comunali e di un consigliere regionale, accorsi sul posto, si è riusciti a evitare il peggio.
Nel corso di questi giorni sono stati notificati cinque fogli di via, denunce e sanzioni. Il Comitato condanna fermamente queste azioni, che sembrano essere tentativi di intimidazione volti a scoraggiare la resistenza pacifica dei cittadini e dei giovani attivisti impegnati nella difesa degli alberi. Questi metodi non solo sono inaccettabili dal punto di vista legale e morale, ma costituiscono anche un grave abuso di potere e una violazione dei diritti fondamentali di chi esercita il proprio diritto alla protesta.
Siamo profondamente preoccupati per la gestione dell'ordine pubblico e per il modo in cui viene trattata la situazione del bosco. Il presidio si è svolto pacificamente per due settimane e, subito dopo l'incontro con l'amministrazione comunale, abbiamo assistito a una serie di interventi di polizia che sembrano essere una risposta diretta a quell'incontro.
Invitiamo le autorità competenti a riflettere e a evitare ulteriori situazioni di questo tipo. È fondamentale che questa questione del bosco sia gestita con dialogo e rispetto dei diritti fondamentali, piuttosto che con misure repressive che alimentano solo tensioni.
Condividiamo e invitiamo alla diffusione del comunicato stampa del Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate e di tutte le persone partecipanti al presidio.
COMUNICATO STAMPA
04/09/24, Gallarate
Il Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate e tutte le persone partecipanti al presidio in Via Curtatone esprimono profonda preoccupazione e sdegno per i fatti accaduti nella settimana scorsa, durante la quale si sono verificati numerosi interventi delle forze dell'ordine, sfociati in provocazioni, arresti e violenze.
Le azioni di monitoraggio e protesta che il nostro comitato porta avanti da un mese hanno l'obiettivo di proteggere il patrimonio arboreo della nostra città. È inaccettabile che il diritto alla manifestazione pacifica e all'espressione del dissenso venga ostacolato da comportamenti intimidatori e provocatori da parte di chi dovrebbe garantire la sicurezza.
Il 27 agosto, il personale della Digos ha effettuato una prima irruzione all'interno del bosco. Sebbene gli agenti avessero comunicato al presidio esterno che si trattava di un semplice sopralluogo, all’interno del bosco sono state emesse denunce nei confronti di alcuni ragazzi e alcune ragazze.
È fondamentale sottolineare che queste denunce sono state notificate in modo del tutto irregolare: sono state consegnate a un minorenne notifiche indirizzate ad alcune persone, riportando la dicitura “si rifiuta di firmare ma ritira copia”. Questa prassi è una palese violazione delle regole e dei diritti delle persone coinvolte. Le denunce, stando a quanto dichiarato dalle autorità, sarebbero rivolte a chi si trovava in cima agli alberi al momento dell'irruzione. Tuttavia, risulta chiaro che le persone denunciate non sono state identificate né riconosciute sul posto. In molte di queste notifiche appaiono i nomi di giovani che non si trovavano all’interno del bosco il giorno dell'irruzione, ma che erano stati identificati in precedenza in altri contesti.
Lo stesso giorno, una ragazza è stata arrestata dal personale della Polizia Locale in modo immotivato e violento. Condanniamo fermamente anche il trattamento subito dalla giovane nei locali della Polizia Locale, al Commissariato di Gallarate e alla Questura di Varese, dove è stata sottoposta a tre perquisizioni, durante le quali è stata costretta a spogliarsi completamente. Questo comportamento è un chiaro atto di annichilimento della persona che, inoltre, ha trascorso la notte su un letto macchiato di sangue e maleodorante. L'operazione di Polizia si è conclusa con il “sequestro” di alcuni materiali trovati nell'area, tra cui assi di legno, corde, amache e tende. Sottolineiamo come nessun verbale di sequestro sia stato rilasciato, violando le procedure previste dalla legge.
Il 30 agosto, alle ore 9 del mattino, dopo una prima rapida irruzione delle forze di Polizia, è seguita una seconda operazione intorno all'ora di pranzo. Come accaduto il 27 agosto, l'obiettivo dichiarato era il sequestro del materiale e lo smantellamento dei cosiddetti 'manufatti abusivi'. Durante questa operazione, una struttura di 10 metri è stata abbattuta con la motosega dagli operai comunali, rischiando di colpire una piattaforma sugli alberi sulla quale si trovavano alcuni giovani, mettendo seriamente in pericolo la loro incolumità.
Dopo giorni di continue incursioni e controlli, il 31 agosto abbiamo assistito al culmine di questo clima di tensione. Intorno alle 9 del mattino, un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine si è posizionato davanti al presidio lungo Via Curtatone. Il loro ingresso irruento nel bosco, con manganelli alla mano, ha immediatamente suscitato timori di uno sgombero forzato. Poiché tale intervento è stato minimizzato o giustificato da alcuni organi di stampa con l'argomentazione della presenza di persone non pacifiche, noi, che siamo stati testimoni diretti degli eventi di sabato, vogliamo affermare con chiarezza che:
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ᴅᴊ sᴇᴛ ᴇ ᴘɪᴛᴛᴀɢɢɪᴏ (ᴘᴏʀᴛᴀ ʟᴇ ʙᴏɴᴢᴇ)
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ᴀᴘᴇʀɪᴛɪᴠᴏ ᴄᴏɴ ʀᴜᴅɪᴇs ᴏɴ ʙᴀɪʀʀᴏ, ʙʟᴀᴄᴋ ᴠɪʙᴇs
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ᴄᴇɴᴀ ᴠᴇɢ ʙᴇɴᴇғɪᴛ ᴄᴀssᴀ ʀɪᴢᴏᴍᴀ
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sᴛᴇɢᴏsᴀᴜʀᴏ
https://stegosauro.bandcamp.com/album/stegosauro
ᴀsᴛɪᴏ
https://astio.bandcamp.com/album/bocche-stanche
ɪ ғɪɴɴᴇɢᴀɴs
https://ifinnegans.bandcamp.com/album/non-sono-come-tu-mi-vuoi
ɪʀᴍᴀ
https://irmapunx.bandcamp.com
ᴘᴏᴛᴇʀᴇ ɴᴇɢᴀᴛɪᴠᴏ
https://poterenegativo.bandcamp.com/album/benvenuto-allinferno
ᴇᴍᴘᴛʏ sᴛᴏᴍᴀᴄʜ
ɴᴏ ᴍᴏʀᴇ ᴇxᴛᴀsʏ
ᴍᴇᴋᴏɴɢ
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ᴛʀᴀsʜ!
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Tutto ciò che è accaduto ieri palesa la volontà dell'amministrazione e della Questura di allontanare quante più persone possibili dal bosco, intimidendoci tramite denunce, fogli di via, violenze e arresti. L'effetto che hanno ottenuto è stato invece l'esatto opposto: oggi al bosco si respira quasi un'aria di festa perché il morale è alto e tantissime persone stanno raggiungendo il presidio, volenterose di contribuire in diversi modi. I goffi tentativi di dividere in "buoni" e "cattivi", ancora una volta, sono risultati vani.
Al contrario di ciò che qualcuno vorrebbe o ha frainteso: NOI SIAMO ANCORA QUI.
Dentro e fuori il cantiere, sopra e sotto gli alberi. Siamo ancora qui e qui resteremo e resisteremo. Ribadiamo che per noi difendere il bosco è difendere il quartiere.
Non ci faremo intimidire dagli sgherri sguinzagliati dal Sindaco Sceriffo Andrea Cassani.
Affaristi e speculatori giù le mani dagli alberi e dai quartieri popolari.
Gruppo Tanuki e tante altre creature del bosco resistenti.
REPRESSIONE E RILANCIO AL BOSCO DI VIA CURTATONE A GALLARATE
Oggi, mercoledì 28 agosto, siamo a tre settimane esatte da quando sono stati interrotti i lavori al bosco di Via Curtatone a Gallarate. In queste tre settimane il presidio è cresciuto: sempre più gente è arrivata portando idee/proposte e durante le giornate passate sotto al gazebo ci sono stati momenti di confronto e si sono consolidati nuovi rapporti.
Ci aspettavamo che questa terza settimana sarebbe stata ad alto rischio anche per l'esito del confronto tra Comitato e amministrazione comunale, in cui quest'ultima, pur essendosi resa disponibile al dialogo (sollecitata dalla prefettura), ha palesato la volontà di non fare nessun passo indietro.
Una prima risposta è avvenuta nella mattinata di martedì 27 : intorno alle 9 del mattino la Digos di Varese si è presentata sotto casa di un compagno che è sempre stato presente al presidio fin dall'inizio, notificandogli un foglio di via da Gallarate della durata di 4 anni.
Tra le motivazioni dell'allontanamento, si fa riferimento ai giorni nei quali sono iniziati gli abbattimenti (5, 6, 7 agosto) e si contestano diversi reati: interruzione di pubblico servizio, invasione di terreni ed edifici, violenza privata, imbrattamento, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata. La Digos ha voluto identificare tutte le altre persone che ha trovato nel cortile del condominio, creando tensione.
Poche ore dopo, nel primo pomeriggio, un massiccio dispiegamento di polizia di stato, polizia locale, Digos e carabinieri è improvvisamente arrivato in Via Curtatone. Una quindicina di agenti della Digos sono riusciti ad entrare nel bosco con la scusa di un sopralluogo, una volta dentro hanno però palesato la reale intenzione di denunciare chi si trovava all'interno.
Mentre le persone erano al sicuro sopra le piattaforme sugli alberi, l'operazione di polizia si è evoluta in un vero e proprio attacco per indebolire il presidio. Di fatto la polizia ha iniziato ad accumulare il materiale che trovava, tra cui strumenti per l'arrampicata, tende, amache, legna e attrezzi da lavoro e ha anche tentato di danneggiare alcune costruzioni.
La dinamica della notifica di queste denunce è stata ridicola in quanto delle quattro persone sugli alberi solo una era riconoscibile. Nonostante questo, la Digos le ha notificate tutte e quattro assegnandone tre a caso, identificando gli anonimi con chi era stato fermato in giorni precedenti e in altre occasioni. Insomma, hanno deciso di "sparare nel mucchio".
Durante questi avvenimenti dentro il bosco, il presidio esterno continuava a crescere di numero. Ad un certo punto è arrivato un piccolo camion per portare via tutto il materiale "sequestrato" (non è stato fatto alcun verbale di sequestro) e in quel frangente un gruppo di persone si è incordonato nel tentativo di ostacolare tale operazione. La risposta delle forze dell'ordine è stata rapida e, spingendo e strattonando, hanno liberato l'accesso arrivando anche ad arrestare una compagna. Una volta caricato il materiale, poco dopo, gli agenti si sono dileguati.
L'arrestata, presa da agenti della Polizia Locale, è stata portata al Comando cittadino e successivamente spostata al Commissariato della Polizia di Stato, infine trasportata alla Questura di Varese dove ha passato la notte. In ognuna di queste sedi è stata fatta spogliare integralmente e sottoposta a perquisizioni, per un totale di tre volte nel giro di poco tempo.
Dal presidio, un gruppo di persone ha raggiunto subito il Comando della Polizia Locale nel tentativo di ottenere informazioni sulla situazione e poco dopo si è appreso che ci sarebbe stato il processo il giorno seguente, per direttissima.
Oggi siamo felici di scrivere che la nostra compagna è libera e senza restrizioni. L’accusa aveva richiesto che in attesa del processo, come misura cautelare, dovesse recarsi periodicamente a firmare in caserma, ma tale richiesta è stata rigettata. È stato notificato purtroppo anche a lei un foglio di via da Gallarate della durata di 4 anni.
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