IL CORAGGIO DELL'ANIMA ?

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In questo Canale si dà voce all'Energia Spirituale delle Donne per portare di nuovo Amore e Armonia nel mondo ???
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IL CORAGGIO DELL'ANIMA ?
2 months ago

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In vista della conquista dell'Artico e delle sue enormi ricchezze, sfruttabili con lo scioglimento dei ghiacciai, Trump ha detto di voler annettere la Groenlandia (regione autonoma della Danimarca) e, a domanda diretta, in caso di rifiuto alla sua proposta d'acquisto, non ha escluso dazi e uso della forza militare. Furibonda la reazione di Copenhagen, che pure è un alleato di ferro di Washington nella NATO. Per inciso, si va ad aprire così anche un fronte nord di conflitto con la Russia.

Trump ha rilanciato pure sul suo intendimento di annettere il Canale di Panama. "Ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. È stato costruito per i nostri militari", ha dichiarato. Di recente si era limitato a minacciare l'imposizione di tariffe, se Panama non avesse tolto i dazi di transito alle navi mercantili statunitensi. Ora ci avrà pensato su, convincendosi di poter a questo punto alzare i toni anche in quest'altro quadrante, perché non ha escluso il ricorso all'esercito. Già che si trovava in zona, tutto gongolante, ha annunciato che intende cambiare nome al golfo del Messico: "Lo chiamerò Golfo d'America. Come suona bene!".

Minacce anche al Canada. The Donald ha scoperto che gli USA hanno un deficit commerciale enorme con loro (così come con l'Europa, peraltro...): le sue posizioni oscillano tra l'imposizione di dazi e la possibilità di "liberarci di quella linea di confine costruita artificialmente e sarebbe anche molto meglio per la sicurezza nazionale", rilanciando l'idea che il Canada diventi il 51° Stato statunitense. Sottinteso: invio dell'esercito anche lì. "Non ci arrenderemo mai di fronte alle minacce", ha dichiarato su X la ministra degli Esteri, Melanie Jolie, e poco dopo il primo ministro dimissionario, Justin Trudeau, ha aggiunto: "Mai e poi mai il Canada farà parte degli Stati Uniti".

Alla UE Trump aveva già rivolto minacce di dazi sia per il deficit commerciale che vede gli USA 'sotto' sia in caso di rifiuto a comprare il gas liquido dagli States, anche se molto più caro di quello russo. Von der Leyen, presidente della Commissione UE, si era subito precipitata a rassicurare l'alleato/padrone, ma il tycoon ha tenuto a ribadire il punto. Non pago e di fatto indifferente alle forti criticità economiche che stanno piagando (piagando!) molti Paesi della UE, non ultimi Francia e Germania, rivolgendosi agli alleati/subalterni della NATO ha ribadito che devono aumentare le spese per la difesa (leggasi: per le guerre statunitensi!) non del 2% ma del 5% del Pil.

È poi tornato a minacciare di scatenare un "inferno a Gaza", come se già non ci fosse, se gli "ostaggi di Hamas", cioè i prigionieri israeliani che le varie formazioni della resistenza palestinese detengono per scambiarli con i prigionieri palestinesi (molti in "detenzione amministrativa" da anni, in Israele, senza nemmeno processi formali...), non saranno rilasciati prima del suo insediamento alla Casa Bianca.

Altre questioncelle a parte, in chiusura, un pensiero l'ha rivolto alla sovranista atlantica, Giorgia Meloni. Forse memore del bacetto in testa che le diede Biden a Washington il 4 marzo scorso, non è voluto apparire da meno e ha tenuto a precisare, allusivamente, che "la premier italiana Meloni è volata fin qui, per poche ore, solo per vedermi".

E dall'inquilino prossimo entrante alla Casa Bianca per ora è tutto. Buon 2025!

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4 months, 2 weeks ago
IL CORAGGIO DELL'ANIMA ?
4 months, 2 weeks ago

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Le discrepanze
La discrepanza tra le sfacciate affermazioni fatte ora da Begin e il suo partito, e il loro curriculum di azioni svolte nel passato in Palestina non portano il segno di alcun partito politico ordinario. Ciò è, senza ombra di dubbio, il marchio di un partito fascista per il quale il terrorismo (contro gli ebrei, gli arabi e gli inglesi) e le false dichiarazioni sono i mezzi e uno “stato leader” è l’obbiettivo.
Alla luce delle soprascritte considerazioni, è imperativo che la verità su Begin e il suo movimento sia resa nota a questo paese. È ancora più tragico che i più alti comandi del sionismo americano si siano rifiutati di condurre una campagna contro le attività di Begin, o addirittura di svelare ai suoi membri i pericoli che deriveranno a Israele sostenendo Begin. I sottoscritti infine usano questi mezzi per presentare pubblicamente alcuni fatti salienti che riguardano Begin e il suo partito, e per sollecitare tutti gli sforzi possibili per non sostenere quest’ultima manifestazione di fascismo.

Firmato:

Isidore Abramowitz, Hannah Arendt, Abraham Brick, rabbi Jessurun Cardozo, Albert Einstein, Herman Eisen, M.D., Hayim Fineman, M. Gallen, M.D., H.H. Harris, Zelig S. Harris, Sidney Hook, Fred Karush, Bruria Kaufman, Irma L. Lindheim, Nachman Maisel, Seymour Melman, Myer D. Mendelson, M.D., Harry M. Oslinsky, Samuel Pitlick, Fritz Rohrlich, Louis P. Rocker, Ruth Sagis, Itzhak Sankowsky, I.J. Shoenberg, Samuel Shuman, M. Singer, Irma Wolfe, Stefan Wolfe

New York, 2 dicembre 1948

NOTE

[1] Begin avrebbe ricoperto successivamente il ruolo di ministro tra il 1967 ed il 1970, poi di primo ministro di Israele dal 1977 al 1983, e nel 1978 fu addirittura insignito del Premio Nobel per la Pace. Nel 1973, aveva lasciato il Partito della Libertà per fondare il Likud, il partito attualmente al governo di Israele sotto la guida di Benjamin Netanyahu.
[2] Irgun Zvai Leumi, un gruppo paramilitare sionista, giudicato terrorista dal Regno Unito, che operò nel corso del Mandato britannico sulla Palestina dal 1931 al 1948.

(#World politics-Giulio Chinappi)

4 months, 2 weeks ago

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Fra i fenomeni più preoccupanti dei nostri tempi emerge quello relativo alla fondazione, nel nuovo stato di Israele, del Partito della Libertà (Tnuat Haherut), un partito politico che nell’organizzazione, nei metodi, nella filosofia politica e nell’azione sociale appare strettamente affine ai partiti nazista e fascista. È stato fondato fuori dall’assemblea e come evoluzione del precedente Irgun Zvai Leumi, un’organizzazione terroristica, sciovinista, di destra della Palestina.
L’odierna visita di Menachem Begin [1], capo del partito, negli Stati Uniti è stata fatta con il calcolo di dare l’impressione che l’America sostenga il partito nelle prossime elezioni israeliane, e per cementare i legami politici con elementi sionisti conservatori americani. Parecchi americani con una reputazione nazionale hanno inviato il loro saluto. È inconcepibile che coloro che si oppongono al fascismo nel mondo, a meno che non siano opportunamente informati sulle azioni effettuate e sui progetti del Sig. Begin, possano aver aggiunto il proprio nome per sostenere il movimento da lui rappresentato.
Prima che si arrechi un danno irreparabile attraverso contributi finanziari, manifestazioni pubbliche a favore di Begin, e alla creazione di una immagine di sostegno americano ad elementi fascisti in Israele, il pubblico americano deve essere informato delle azioni e degli obiettivi del sig. Begin e del suo movimento.
Le confessioni pubbliche del sig. Begin non sono utili per capire il suo vero carattere. Oggi parla di libertà, democrazia e antimperialismo, mentre fino ad ora ha apertamente predicato la dottrina dello stato fascista. È nelle sue azioni che il partito terrorista tradisce il suo reale carattere, dalle sue azioni passate noi possiamo giudicare ciò che farà nel futuro.
Attacco a un villaggio arabo
Un esempio scioccante è stato il loro comportamento nel villaggio arabo di Deir Yassin. Questo villaggio, fuori dalle strade di comunicazione e circondato da terre appartenenti agli ebrei, non aveva preso parte alla guerra, anzi aveva allontanato bande di arabi che lo volevano utilizzare come una loro base. Il 9 aprile, bande di terroristi attaccarono questo pacifico villaggio, che non era un obiettivo militare, uccidendo la maggior parte dei suoi abitanti (240 tra uomini, donne e bambini) e trasportando alcuni di loro come trofei vivi in una parata per le strade di Gerusalemme. La maggior parte della comunità ebraica rimase terrificata dal gesto e l’Agenzia Ebraica mandò le proprie scuse al re Abdullah della Transgiordania. Ma i terroristi, invece di vergognarsi del loro atto, si vantarono del massacro, lo pubblicizzarono e invitarono tutti i corrispondenti stranieri presenti nel paese a vedere i mucchi di cadaveri e la totale devastazione a Deir Yassin.
L’accaduto di Deir Yassin esemplifica il carattere e le azioni del Partito della Libertà.
All’interno della comunità ebraica hanno predicato un misto di ultranazionalismo, misticismo religioso e superiorità razziale. Come altri partiti fascisti sono stati impiegati per interrompere gli scioperi e per la distruzione delle unioni sindacali libere. Al loro posto hanno proposto unioni corporative sul modello fascista italiano. Durante gli ultimi anni di sporadica violenza antibritannica, i gruppi IZL [2] e Stern inaugurarono un regno di terrore sulla comunità ebraica della Palestina. Gli insegnanti che parlavano male di loro venivano aggrediti, gli adulti che non permettavano ai figli di incontrarsi con loro venivano colpiti in vario modo. Con metodi da gangster, pestaggi, distruzione di vetrine, furti su larga scala, i terroristi hanno intimorito la popolazione e riscosso un pesante tributo. La gente del Partito della Libertà non ha avuto nessun ruolo nelle conquiste costruttive ottenute in Palestina. Non hanno reclamato la terra, non hanno costruito insediamenti ma solo diminuito le attività di difesa degli ebrei. I loro sforzi verso l’immigrazione erano tanto pubblicizzati quanto di poco peso e impegnati principalmente nel trasporto dei loro compatrioti fascisti.
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