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GIORGIO BIANCHI DA BORGONOVO: "VI SPIEGO EUROMAIDAN, ERO LÌ"
"I russi si sono ritirati e hanno dato vita a un'altra strategia: distruggere le infrastrutture energetiche e civili dell'#Ucraina".
Siamo a novembre 2022, la guerra tra #Russia e Ucraina si è espansa nel febbraio precedente e i russi si sono appena ritirati da Kherson, città fulcro del conflitto. Ma la ritirata delle truppe non significa sconfitta, né pace. Come analizzato correttamente dal fotoreporter #GiorgioBianchi in un'intervista di quel tempo concessa a Francesco Borgonovo, la Russia darà vita a una strategia diversa.
Gli ultimi attacchi alle infrastrutture energetiche risalgono a maggio e a giugno 2024. Ma la guerra tra Russia e Ucraina comincia ben prima: non nel 2022, ma nel 2014. Cruciale la regione del #Donbass e il noto Euromaidan, manifestazione in cui morirono oltre 100 persone tra manifestanti e polizia. Giorgio Bianchi era lì.
Il suo lavoro in Ucraina è incessante da diverso tempo, ma è più riconosciuto solo dopo febbraio 2022. Talvolta, però, anche in maniera negativa. Un racconto della guerra integrale ma non convenzionale costa a Bianchi il titolo di "filoputiniano", appellativo concessogli dalla stampa mainstream in diverse occasioni. Il fotoreporter pubblicava nel 2022 un libro intitolato "Donbass stories", un racconto ricco di immagini: foto che riescono quasi a far toccare con mano le scene quotidiane dei luoghi di guerra.
Nel novembre del 2022 Giorgio Bianchi interveniva a Punto & Accapo.
Qui l'intervista del 18 novembre 2022.
https://www.youtube.com/watch?v=h0BTohzFOP0
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[REPOST] 18.11.2022 | GIORGIO BIANCHI DA BORGONOVO: "VI SPIEGO EUROMAIDAN, ERO LÌ"
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ANNESSIONI SENZA RITEGNO
Peace Now, organizzazione non governativa israeliana (ripeto, israeliana, non palestinese, antisemitaH, ecc.. israeliana) fondata nel 1978 e che monitora l’espansione degli insediamenti israeliani nei territori occupati e pubblica rapporti e analisi su queste attività, scrive che il 25 giugno 2024, il Custode dei Beni dello Stato presso l'Amministrazione Civile ha dichiarato 12,7 chilometri quadrati nelle terre statali della Valle del Giordano. Questa dichiarazione integra la dichiarazione di 2,64 chilometri quadrati del 29/2/24 tra gli insediamenti di Ma'ale Adumim e Keidar, la dichiarazione di 8 chilometri quadrati del 20/3/24 in un'area adiacente alla dichiarazione attuale e la dichiarazione di 170 metri quadrati vicino all'Herodium. La dimensione dell'area designata per la dichiarazione è la più grande dagli Accordi di Oslo e l'anno 2024 segna un picco nell'estensione delle dichiarazioni di terre statali. Dall'inizio del 2024, Israele ha dichiarato 23,7 chilometri quadrati della Cisgiordania come terre statali. (Fonte)
Traduzione: da inizio anno lo stato di Israele ha annesso quasi 24 km² di territorio palestinese in Cisgiordania.
Per capirci, Lampedusa ha un’estensione di 20,2 km².
Da inizio anno Israele ha sottratto l’ennesima fetta di territorio ai palestinesi, una porzione più estesa di Lampedusa. E questo non a Gaza, che intanto viene rasa al suolo, ma in Cisgiordania.
No, ma non è pulizia etnica. È solo legittima difesa. ?
La premier estone Kaja Kallas, neonominata responsabile per la politica estera dell'UE al posto di Josep Borrell, in un discorso a fianco dell'uscente presidente della Nato Stoltenberg, si è espressa così sul conflitto russo-ucraino:
"Dobbiamo definire la vittoria come il nostro obiettivo in guerra, perché non si può vincere una guerra se la vittoria non è definita come l'obiettivo".
Dal che evinciamo, nel caso a qualcuno fosse sfuggito, che siamo già in guerra con la Russia, solo non lo avevamo dichiarato.
La premier estone, capo del Partito Riformatore Estone (liberale), non ha peraltro mai fatto mistero delle proprie posizioni.
Un paio di mesi fa si era espressa a favore dello smembramento della Russia.
Testualmente: "La sconfitta della Russia non sarebbe poi così grave. Allora potrebbe davvero avvenire un cambiamento. Ci sono molte nazioni che fanno parte della Russia. Se ci fossero più stati piccoli, la situazione non sarebbe così grave. Non è poi così male se una grande potenza diventa molto più piccola".
In altre occasioni la Kallas non ha perduto occasione per manifestare la più viscerale russofobia, espressa tra l'altro in una vera e propria campagna contro la Chiesa Russo-Ortodossa, il cui patriarca Evgeny è stato espulso e di cui è stato chiesta la messa al bando in quanto "organizzazione terroristica".
(Bisogna ricordare che in Estonia circa un quarto della popolazione è russofona e, non da oggi, viene percepita come una cittadinanza di serie B.)
Rimarchevole anche la rappresentatività democratica della Kallas, che presiede la politica estera UE in quanto premier di un paese con la popolazione del Friuli Venezia Giulia (ma con un PIL inferiore di un terzo).
Si dirà, però è almeno amata dal suo popolo.
Forse, ma direi timidamente, visto che da un sondaggio del dicembre scorso il 71% degli estoni ne chiedeva le dimissioni.
Riassumendo, a capo della "diplomazia" europea, in una fase di potenziale guerra nucleare con la Russia, i vertici europei hanno deciso di porre una figura sostanzialmente priva di legittimazione democratica, patentemente russofoba, e che, come si è espressa, non prende in considerazione alcun piano B nei confronti della Russia: esiste solo il piano A, sconfiggerla.
Ok, poi per piacere non dite che non vi avevano avvertito.
Dal telefono dell'ex soldato che spiava Assange per la CIA è "scomparsa" gran parte dei file
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L'INDIPENDENTE
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In Spagna si torna a parlare di Julian Assange e WikiLeaks, in relazione al caso di spionaggio ai suoi danni mentre si trovava rifugiato all'interno dell'ambasciata ecuadoregna, a Londra. Nel corso del processo a David Morales (ex soldato spagnolo e proprietario…
Non la sentite anche voi quell'arietta di "invecchiamento accelerato" nell'aria?
Io sì, precisamente da quel dì ??
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