La targa intitolata a Norma Cossetto è stata ripulita da alcuni volontari, dopodiché è stato deposto un mazzo di fiori in memoria della giovane martire istriana. Rimaniamo fortemente perplessi sull'indifferenza totale dell’amministrazione comunale, che ha ignorato in toto la vicenda. Non può non saltare all’occhio la differenza di atteggiamento, ripensando all’atto vandalico alla panchina dedicata a Gramsci, che aveva suscitato l’indignazione generale e che era stata ripulita a spese del comune, pochi minuti dopo l’accaduto. Fare fronte comune contro questi sciacalli è l’unica alternativa. Becero settarismo da parte dei paladini della libertà, i quali non perdono l'occasione di esibire quotidianamente il loro basso opportunismo e la cialtroneria che è ormai un marchio di fabbrica.

Francesco Putortì è libero! E noi non possiamo che gioire per la notizia giunta questa mattina.
Come abbiamo sempre sostenuto, la Giustizia è - prima di tutto - un ideale. Nell'atto pratico, la partecipazione e la vicinanza hanno prevalso.
Mai avremmo permesso che l'indifferenza seppellisse un torto simile. Mai saremmo riusciti senza il supporto della cittadinanza che ha rivelato il meglio di sé.
Adesso, Francesco torna giustamente ai suoi affetti stretti, circondato dall'amore dei cari.
Questo è ciò che intendiamo per "essere comunità": l'agire politico disinteressato, sempre orientato al miglioramento o al perfezionamento - anche minimo - del nostro tessuto sociale.

Il pugile che, molto coraggiosamente, ha affrontato una donna vera, è stato ammesso ai giochi olimpici come spauracchio di propaganda. Vi è un filo conduttore, infatti, con la pessima cerimonia di apertura dell’evento nella quale hanno scimmiottato, in un colpo solo, le radici pagane e cristiane del continente europeo. Imane Khelif, espulso da un torneo IBA per il titolo mondiale femminile, diventa compatibile con la competizione in terra d’oltralpe poiché “soddisfa i livelli ormonali” e a motivo di ciò ha sfidato l’italiana Angela Carini in un incontro di soli 45 secondi che ha ridicolizzato la nobile arte e i suoi valori. I megafoni si aggrappano adducendo la scusa di una condizione di iperandrogenismo, nel tentativo di confondere le carte. Rimane tuttavia la suddetta squalifica del 2023 che accerta la presenza dei cromosomi XY nel DNA dell’atleta, da cui una presenza “testosteronica” inequivocabile che pone una condizione di evidente disparità di forze. Secondo la federazione pugilistica, un vero e proprio “vantaggio competitivo”, provato empiricamente dal primo colpo della sfida odierna. Tali sono le manifestazioni di rancore verso la civiltà, un desiderio di riscatto da parte di anime abiette le quali disconoscono altri espedienti al di fuori dei barbarismi. Diceva Pio Filippani Ronconi: “C’è gente che vive nel fango e non può far altro che inzaccherarti”. Vale anche in un contesto macroscopico: noi europei lo constatiamo da più di duemila anni.

Nuovo Fronte Politico

Mathis, 15 anni, figlio di un ristoratore, aiutava i suoi genitori. È stato ucciso due giorni fa a Châteauroux da un afgano che lo ha accoltellato mentre cercava di rubargli il cellulare. Mathis ci teneva tanto a quel cellulare avuto in regalo dai suoi genitori. Ha lottato per riaverlo, ci era riuscito, aveva provato a scappare. Ma l’afghano era molto più veloce, lo ha inseguito e pugnalato 5 volte al cuore.

Questo afghano era stato rilasciato dai tribunali francesi la settimana scorsa, dopo essere stato esaminato per “rapina aggravata con violenza”.

Le sue ultime parole sono state “Mi fa male la schiena, ho tanto freddo”. La storia di Mathis, é la stessa storia di Lola, di Pamela, di Tommie, e di tanti ragazzi e ragazze caduti per mano di immigrati, le cui morti sono passate in sordina fra i media.

Non permettiamo che ciò avvenga. Almeno nella nostra cita. Ricordiamo il sacrificio di Mathis ed il suo esempio di coraggio. Perché anche se non gliene frega niente più a nessuno, dall’Italia alla Francia:

“WHITE LIVES METTER”

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#justicepourmathis