Sul sito web del leader spirituale dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, è apparso un poster del genere: un'eccellente illustrazione della Quarta Teoria Politica.

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OTTIMISMO ESCATOLOGICO
Nebbia tra di noi
tempo in astensione
in penombra il tuo sorriso
acceca il flebile vedere

Sulle ali del vento
cammini in mezzo ai lampi
tuoi fratelli colonne d'elettro
tuoni raggiungono il mio essere

E tu sempre intensa
nel donare e proclamare
ottimismo escatologico
Via silente che trapassa l'anima

UN OMAGGIO PER IL COMPLEANNO DI DARYA PLATONOVA DUGINA, dai consimili Italiani della Redazione di Idee&Azione

LA MIA BEATRICE
Tra le nebbie
oscure del Postmoderno
all'alba del solstizio d'inverno
risplende incandescente
il sole della tua anima
ortodossa e neoplatonica
nel Sole invitto che è Cristo
Dasha, Tu sei la mia Beatrice

Immagine:
Opera in formato A3 di Photoshop, Bassorilievo in foglia d'oro.
Volto di Dasha Dugina con Sole di Mezzanotte e Arcangelo San Michele, logo di Eurasia incastonato in scudo con greca, cartografia dell'Eurasia e croce ortodossa.
Autore: (C) René-Henri Manusardi

JULIUS EVOLA. Stella del mattino
Di Aleksandr Dugin

‼️Il nuovo libro di Aleksandr Dugin dedicato a Julius Evola‼️

“Julius Evola è morto nel 1974. L’urna contenente le sue ceneri riposa, secondo le sue volontà, in un ghiacciaio alpino. Anche se la notte dello spirito fosse infinita, ci sarebbe sempre qualcuno che aspetterebbe la stella del mattino senza paura, fretta o illusione, come Julius Evola, l’ultimo eroe che ha percorso il cammino (im)possibile dell’intensità magica”.
Aleksandr Dugin

“Come noto, Aleksandr Dugin si è occupato a più riprese di Julius Evola, giudicandolo anzi una delle sue maggiori fonti d’ispirazione. Non solo ne ha fatto un pilastro della propria Quarta Teoria Politica, ma ha plasmato l’“uomo differenziato”, destinatario delle pagine evoliane di Cavalcare la tigre, nel “soggetto radicale”, dando vita ad analisi abissali poi raccolte in un libro che, uscito anche in traduzione italiana, ha fatto molto parlare di sé. Questa forma di soggettività incarna il tradizionalista senza Tradizione, il soldato di un esercito perso da qualche parte dietro le dune della Storia, sostenuto unicamente dal ricordo di averne fatto parte e dalla certezza di farne parte ancora”.
Dalla Postfazione di Andrea Scarabelli

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“Giudeo-cristianesimo” è un termine molto strano. È la conseguenza della teoria dell'israelismo britannico mescolata al dispensazionalismo. Inizialmente l'Israelismo britannico aveva due versioni: filosemita e antisemita. Ora domina la prima. La seconda sottolineava che gli anglosassoni sono le 10 tribù perdute.

In entrambe le versioni l'accento era posto sulla visione messianica protestante. La prima teoria filosemita si basa sulla cristianizzazione finale degli ebrei. La seconda non dava molta importanza agli ebrei. I veri (nuovi) ebrei sono gli anglosassoni. La Gran Bretagna è la Nuova Gerusalemme. Da qui l'inno di Blake Jerusalem. I moderni ebrei sionisti sfruttano la simpatia dei giudeo-cristiani, ma difficilmente sono d'accordo con l'idea della conversione finale.

Giudeo-cristianesimo è un termine molto strano. È la conseguenza della teoria dell'israelismo britannico mescolata al dispensazionalismo. Inizialmente l'Israelismo britannico aveva due versioni: filosemita e antisemita. Oggi domina la prima. La seconda enfatizzava il fatto che gli anglosassoni sono le 10 tribù perdute.

L'israelismo britannico, nella sua versione non filosemita ma piuttosto come forma di nazionalismo e imperialismo anglosassone, ha qualche analogo nella tradizione messianica russa. Ma senza la figura delle 10 tribù perdute e basandosi sull'eredità bizantina.

Per giudeo-cristianesimo in senso proprio si intendono alcune sette primitive che rifiutarono di riconoscere Cristo come Dio considerandolo un profeta. Ario e Nestorio possono essere considerati giudeo-cristiani. Anche gli unitari protestanti. Per coloro che credono nella Trinità questo nome non è corretto.

Quindi il sionismo cristiano è geopoliticamente infondato (Mearsheimer lo ha dimostrato chiaramente per gli Stati Uniti) e teologicamente contraddittorio. Il denominatore comune è l'odio verso i musulmani. E strane visioni messianiche eretiche.

Se il destino dei cristiani siriani consegnati dagli Stati Uniti nelle mani dell'ISIS e dei terroristi di Al-Quaeda non preoccupa i cosiddetti "giudeo-cristiani", essi non possono affatto essere chiamati "cristiani".

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L'articolo di Scianca sul Primato Nazionale a discredito del volume TEORIA EUROPA di AGA Ed. e al pensiero imperiale proprio della Tradizione e tipico di Darya Dugina, evidenzia una discrepanza - al di là anche della sua pretesa critica obsoleta al rossobrunismo che ha fatto ormai il suo corso - tra la difesa di un bonus della Modernità che si evidenzia nel tentativo di realizzare una Europa Nazione col supporto del divide et impera dell'egemonia liberale su basi darwiniane e de gobineauniane e che quindi difende a spada tratta l'azione delle milizie ucraine di Azov e similari, contro la volontà opposta di instaurare nuovamente un Imperium Europa basato sui valori della Tradizione perenne e quindi transnazionale, multiconfessionale e multietnico, dunque un multipolarismo intraeuropeo e apertamente eurasiatico. L'Imperium Europa è la migliore eredità dell'ordinovismo italiano, in cui storicamente Guenon, Evola e Dugin agiscono in un continuum, per cui se esiste un rispetto multietnico e multiconfessionale nel nome della Tradizione perenne e basato sulla rispettosa differenziazione che non omologa ma fa crescere e dialogare, così pure tra gli aderenti alla 4TP in Italia esiste un fermo rispetto riguardo la loro diversità in ambito teologico e soteriologico, per cui essere pagano o cristiano non inficia la comune lotta per l'edificazione dell'Imperium. Comunque a mio modesto avviso, la cosa migliore per i consimili della 4TP - custodi del fuoco della Tradizione-, rimane la scelta di seguire fino in fondo l'itinerario metapolitico e spirituale di Aleksandr Dugin e di non soffermarsi più su aspetti del suo passato metapolitico che più ci aggradano, perché per edificare l'Imperium serve il sacrificio, anche quello intellettuale, e questo sacrificio si chiama conversione, apertura al Sacro, perché questo Sacro - come Aleksandr Dugin ci insegna - ha oggi un volto: quello della Sindone presente nel vessillo del sangue del volto del Cristo che aleggia sul Donbass e che sotto le sue bandiere vede uomini di ogni etnia e di ogni religione edificare come nuovi Templari l'Imperium in attesa che si manifesti il suo Zar.

René-Henri Manusardi II