Il governo compra 550 carri armati alla tedesca Rheinmetall, per un costo complessivo di 20 miliardi, che paghiamo noi, ovviamente.

Per quanto ancora vogliano raccontarci che la guerra è una cosa lontana geograficamente poi ci troviamo di fronte a pagarla di tasca nostra.

Immaginiamo con 20 miliardi quanto si sarebbe potuto fare per l’istruzione, dalle scuole che crollano a pezzi al università sempre più costose e classiste, per il lavoro sempre più mortale e sottopagato, per investimenti che riguardano il bene e il benessere della collettività. E invece, questa stratosferica somma, va ad aggiungersi alle altre decine di miliardi che vengono impiegati a favore della macchina bellica imperialista e troviamo la nostra Repubblica sempre e comunque incatenata a essere serva della NATO e degli USA, e delle loro politiche guerrafondaie e genocide.

Ribadiamo ancora una volta la necessità della Pace, dell’amicizia tra i popoli, dell’uguaglianza e della libertà.

https://www.lafgci.it/2024/06/11/semper-fidelis/

FGCI

Semper Fidelis - FGCI

Comunicato della Segreteria Nazionale FGCI Le elezioni europee si sono concluse con il risultato che era stato in larga parte preventivato: una grossa crescita della destra pressoché in tutta Europa, spesso nella sua forma più reazionaria e fascistoide. …

Il 9 Maggio del 1945, l’Armata Rossa pose fine alla Germania n*zist4, terminando la Seconda Guerra Mondiale in Europa.

Non vogliamo celebrare questo giorno come una ricorrenza folkloristica e fine a se stessa, ma riflettere su quanto questa data sia importante nel segnare il confine tra il “prima” e il “dopo”, e su quanto l’4ntif*scism0 debba essere costantemente attivo.

Sono molti infatti, ad esempio, i casi di criminali legati ai regimi nazifscist* che sono stati "riciclati" per servire i vili scopi dai Paesi occidentali, sia un Europa, attraverso Gladio, sia nel resto del mondo: Adolf Heusinger, Johannes Steinhoff e Klaus Barbie sono solo alcuni.

Senza una forte organizzazione dei lavoratori, degli studenti e delle forze politiche realmente democratiche e antifasciste, non c'è nessuna garanzia che con l'intensificarsi della controrivoluzione colonialista degli Usa e alleati, le libertà conquistate dopo secoli di lotte non vengano calpestate e distrutte. Facendo tesoro della grande vittoria Sovietica sul n4zism, dobbiamo riflettere bene cosa sia e cosa non sia l'antifascismo, di sicuro non equipare l’Armata Rossa e il Comunismo alla spazzatura nzist4, e riconoscere che tutte le forze politiche attualmente al governo, o all'opposizione, abbiano contribuito a soffocare le classi subalterne, in Italia e nel resto del Sud Globale, anche permettendo l’avanzata del neofscism0 e neonazism0, in Italia e nel resto d’Europa.

#9Maggio #9мая #antifascismo #liberazione #vittoria

Nelle prime ore di sabato l’Iran e i suoi alleati hanno lanciato centinaia tra missili e droni verso le installazioni militari israeliane.

Se volessimo seguire le stesse logiche del pensiero unico che ci attanagliano da mesi potremmo semplicemente affermare che l’Iran ha il diritto di difendersi, dal momento che l’attacco è una risposta ad una serie di provocazioni nel tempo, in ultimo nientemeno che il bombardamento Israeliano dell’edificio dell’ambasciata e del consolato iraniano in Siria del 1 aprile 2024, che ha causato la morte di 3 generali iraniani.

Ma queste logiche non ci appartengono, le logiche votate al generare un clima sociale di guerra, al contrapporre i “buoni contro i cattivi”, al porre costantemente un confine tra “aggredito e aggressore”, in funzione di condizionare il pensiero della popolazione alla situazione generata da un conflitto, anche se lontano.

Sebbene comunque da parte iraniana sia stato dichiarato che dopo questa rappresaglia non ci saranno da parte loro ulteriori azioni contro Israele, a meno di una loro controrisposta, e gli Stati Uniti abbiano comunicato che non parteciperebbero ad azioni offensive contro l’Iran, una probabile risposta bellica israeliana sarebbe un grosso passo, forse decisivo, verso una nuova ed ennesima estensione di un conflitto mondiale già in atto, che sebbene diviso in vari teatri in tutto il mondo, è ormai sempre più evidente che sia per procura.

Con i mandanti sempre ben lontani dall’intervenire direttamente con le proprie forze militari, preferendo che da un lato si causi il dramma della violenza della guerra, e dall’altro, dal nostro, che siano i lavoratori a pagarne le conseguenze.

#Esteri #guerra #Palestina #Gaza #Israele #Iran

Dopo mesi di discussioni, veti e ostruzionismo, finalmente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per tentare di alleviare la situazione a Gaza: la risoluzione, passata con 14 voti a favore e l’astensione degli Stati Uniti, chiede un cessate il fuoco per la durata del Ramadan (con la prospettiva di estenderlo oltre) e il rilascio degli ostaggi. Vediamo già le prime reazioni da parte israeliana, con il rappresentante presso l’ONU che definisce “una disgrazia” il fatto che il Consiglio non abbia condannato Hamas, con il ministro della difesa che definisce “uno scandalo” la decisione del Consiglio, e con il pm Netanyahu che ha criticato gli USA in quanto si sarebbero “ritirati” dalle posizioni precedenti. Dall’altro lato, Hamas, in un suo comunicato ufficiale, ha parlato positivamente della risoluzione e si è detto pronto a proseguire con lo scambio dei prigionieri da entrambe le parti.

Per quanto ci riguarda questo cedimento è un altro segno del fatto che le politiche imperialiste degli USA (che nei giorni scorsi si sono visti bocciare una proposta di risoluzione, in quanto secondo i suoi critici essa avrebbe lasciato la porta aperta ad un’invasione di Rafah) stiano trovando sempre meno terreno fertile in un Mondo che cambia in senso multipolare senza più una singola potenza a dettare legge. Insomma, continuare a sostenere incondizionatamente Israele sta diventando politicamente insostenibile persino per gli loro.

#Palestina #Gaza #Israele #massacro #genocidio #guerra #ONU #USA #Hamas #Cina